La Cappella degli Scrovegni
Eccoci nel cuore di Padova ad ammirare il ciclo di affreschi medievali, probabilmente, più famoso del mondo. Stiamo parlando di quello presente all'interno della cappella degli Scrovegni. Come detto più sopra, l'autore ne è Giotto, che, su commissione di Enrico Scrovegni, nel 1305, si occupò del decoro, realizzando il ciclo della vita della Vergine e del Cristo. All'interno del battistero di San Giovanni Battista, un altro capolavoro merita nota: i decori realizzati da Giusto de' Menabuoi.
Una passeggiata per le antichissime piazze della città
Prenotare un albergo a Padova, nel cuore della città, permette di godere, percorrendole a piedi o in bici, delle bellissime piazze del centro storico. A partire da Piazza delle Erbe, il centro commerciale della città dove ha, storicamente, sede il mercato ortofrutticolo di Padova. Nella piazza è possibile consumare un aperitivo in buona compagnia, ammirando il bellissimo palazzo del Municipio che si affaccia su di essa. Proseguendo la passeggiata, ci si avvia verso piazza dei Signori, nella quale sorge il palazzo del Capitanio, in cui esiste il più antico orologio astronomico d'Italia, che indica non solo le ore, ma anche mesi, l'orbita solare e segna lo zodiaco, il moto dei pianeti ed, infine le fasi lunari.
Dopo una breve tappa in hotel a Padova, ripartiamo per scoprire Prato della Valle, una particolarissima piazza dalla forma triangolare, che era palude, sino al 1775. Da Donatello a Mantegna, una passeggiata tra le chiese della città.
Visitare Padova passa anche per una puntata alla chiesa del Santo, ovvero Sant'Antonio, il patrono di Padova e d'Italia. La basilica di Sant'Antonio fu costruita tra la metà del Duecento e la metà del Trecento, appositamente per creare una culla in cui serbare le reliquie del Santo Portoghese, è divenuto uno delle mete di pellegrinaggio più visitati d'Italia. Da Padova (e dalla Basilica), è passato pure Donatello: la statua equestre posta nella piazza e l'altare all'interno della basilica, sono stati realizzati entrambi dallo scultore fiorentino. Se avete tempo a sufficienza, una visita la merita anche la chiesa degli Eremitani, dove è custodito uno dei capolavori del Mantegna: gli affreschi della cappella Ovetari risalenti alla metà del Quattrocento. Un bombardamento maldestro del '44, lo distrusse completamente e solo con le ultime tecnologie, è stato recuperato e reso nuovamente fruibile dal grande pubblico.