Vola a Petra!
E' uno dei siti archeologici più visitati al mondo. Per i colori delle rocce (rosa, rosso, giallo, viola e nero, in un inebriante gioco cromatico) e le architetture rupestri. Uno di quei posti da segnarsi assolutamente in agenda: Petra, l’antica città giordana fondata dai Nabatei, è rimasta nell’ombra fino al 1812, quando il viaggiatore svizzero Johann Ludwig Burckhardt si imbatté in questo straordinario capolavoro di pietra. Da allora ha spopolato: nel 1985 è stata riconosciuta Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco e, nel 2006, è entrata nella lista delle sette meraviglie del mondo moderno.
L’arrivo a Petra è già emozione pura: si percorre una stretta gola nel deserto per entrare nel Siq, il canyon di arenaria lungo un chilometro e mezzo, accesso segreto alla città. Camminando fra pareti alte fino a 200 metri, si ha una sensazione di smarrimento e poi di stupore: ecco terme, teatri, monasteri, strade colonnate, tombe reali e sale funerarie. Sono circa un migliaio i monumenti conosciuti, tutti scavati nella roccia. Il più famoso è il Tesoro, o Khazne, un’enorme facciata scolpita nella pietra che compare all’improvviso alla fine delle pareti strette del Siq, lasciando i turisti senza fiato. L’antica tomba del re nabateo Aretas III, decorata con figure divine e mitologiche, è il simbolo della città. Se di giorno è spettacolare, Petra diventa un’esperienza magica all’alba o al tramonto, per via delle candele sparse qua e là.
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